Martina Esposito
Tagli colorati
Fotografia digitale, reflex 4065x2700 px, - 2020
Scattata nella città natale dell’artista, Napoli, “nelle architetture fatiscenti delle metropolitane”, la fotografia sottolinea la capacità della luce e del colore di interagire a livello visivo per creare naturalmente effetti pittorici di notevole suggestione, come se quello che si osserva (e si cerca di immortalare con la macchina fotografica) si presenti, a livello formale e cromatico, come un vero e proprio dipinto.
Jara Marzulli
Sara la Kali
Olio su tela, 80x60 cm - 2017
Mescolando racconti tradizionali e rappresentazioni del contemporaneo, l’artista realizza un ritratto di un personaggio sacro (Sara, serva nera di Maria Salomè e Maria Iosè, venerata dalle comunità gitane) partendo dalle fisionomie di una ragazza di origini Rom che si trasforma, in una divinità creatrice, caratterizzata dall’immagine di un fiore che nasce dalle sue mani. La luce, elemento centrale nel dipinto, è racchiusa principalmente in questo gesto, che mette in risalto anche il legame dell’uomo con la Natura.
Barbara Nati
Cages Of Tranquillity
Digital collage, 80x100 cm - 2016
In un’ambientazione surreale, ribaltamento della situazione attuale che ogni giorno viviamo, l’artista immortala e descrive una Terra dove la Natura ha preso il sopravvento, intervenendo anche in maniera drastica e relegando l’umanità in una sorta di comfort zone che la protegge ma, sostanzialmente, la isola; rilettura dell’intervento feroce di antropizzazione, questa realtà alternativa e rovesciata è, di fatto, una rappresentazione metaforica di ciò che si subisce
Valentina Ferrandes
Victory
Parametric Animation, variable - 2019
Concentrandosi su alcuni capolavori per riflettere sull’artificiosità dell’opera d’arte “come documento storico”, l’artista le ripropone con la generazione di immagini per mezzo di algoritmi di manipolazione; la Nike di Samotracia, che si ricompone attraverso questo particolare ricostruzione in 3D, dove un ruolo fondamentale è rivestito dal colore, prende vita nello spazio attraverso l’aggregazione di forme a prima vista astratte, ma che alla fine restituiscono l’immagine iconica della celebra scultura classica.
Alessandro de Leo
Divenire
Fotografia, 20x30 cm - 2019
Giocato tutto sull’equilibrio formale tra bianco e nero, intesi come “spazi esistenziali”, lo scatto fotografico mette in relazione dinamica la luce e la materia, entrambi concetti mutevoli e sempre in divenire, che costantemente entrano in contatto e danno il via a interazioni spazio-temporali, dove interviene un ulteriore elemento, il movimento, che il fotografo riesce a rappresentare attraverso la sfocatura, effetto della compenetrazione tra i due poli fisici, ma anche rappresentazione del corpo come “codice indecifrabile”.
Andrea Schifano
Inside painting n.4
smalti acrilici su compensato, 83x61 cm - 2020
L’opera pittorica si configura come una delicata sovrapposizione di strati di smalto acrilico, che è stato successivamente inciso dall’artista tramite l’utilizzo di sgorbie; questo intervento sulla superficie della tela, densa di colore, porta alla creazione di soluzioni geometriche e astratte che, realizzate per tentare di “entrare” fisicamente nella pittura e nella luce, danno forma a una texture geometrica che risulta essere appena percettibile a un primo sguardo, ma che poi si afferma come elemento caratterizzate dell’intero dipinto.
Pietrangelo Pezzuto
Percezioni difettose
Acquaforte e bulino su rame, stampato su foglio Hahnemuhle, 50x38 cm - 2019
Visione originale della tematica del premio, il trittico di stampe (acquaforte e bulino su lastre di rame) affronta la tematica del daltonismo, condizione in cui si ha un’alterata percezione dei colori osservata dal punto di vista artistico, colorimetrico e percettivo; con questo lavoro l’artista vuole fornire una differente interpretazione della malattia, considerata non necessariamente come un elemento negativo e penalizzante, ma come qualcosa di affascinante nella sua diversità.
Valerio Villani
Composition #16
Acquerello su carta, 40x50 cm - 2019
Il ritratto, realizzato con la tecnica dell’acquerello, si configura come una sorta di genesi formale non solo del volto umano, ma anche della sua corrispondente controparte interiore; emergendo da un riquadro scuro posto sullo sfondo, si vanno a delineare le fisionomie di un viso quasi informe, che diventa la metafora di un percorso di affermazione della propria personalità, che può avvenire solamente attraverso esperienze di vita, siano esse positive o negative: “Dall’ombra alla luce, cercando faticosamente sé stessi ed il proprio riscatto”.
Alexander Isaenko
Hello world
Mpeg4, stereo, 16:9 - 2020
Il video, con i suoi incalzanti ritmi cromatici e luministici, reinterpreta quella che l’artista considera l’attuale instabilità del sistema climatico, che influisce sullo scioglimento delle calotte polari e sul conseguente aumento del livello del mare, che stanno modificando negativamente l’esistenza della razza umana, oltre che l’intero ecosistema terrestre; la psicoticità delle immagini restituisce una definizione dell’attuale situazione mondiale, dominata dalle macchine intelligenti e poco rispettosa della vita natural.
Alessandro Punzo
Themba
Foto digitale, carta Hahnemuhle Baryta, 70x100 cm - 2019
Il ritratto fotografico del profugo “Themba” (nome di fantasia) è la rappresentazione di una “luminosa tristezza” che il fotografo ha ritrovato nello sguardo di un uomo che, nonostante le difficoltà e le sofferenze, trova ancora la forza di sorridere, soprattutto con i suoi occhi, nei quali si rintraccia il ricordo di ciò che ha dovuto abbandonare; il volto è dunque una sintesi e una metafora della condizione dell’essere umano, che quotidianamente cerca la forza per reagire a ciò che di negativo produce la società contemporanea.
Andrea Famà
L'ombra della luce III
penna su carta, 40x50 cm - 2020
L'opera, motivata dalla volontà di far percepire ciò che viene misteriosamente nascosto, prende forma trasformandosi nel più “ancestrale elemento nobile”, il rame, attraverso effetti visivi resi dalla sovrapposizione di velature d'inchiostro stesi a penna che, al passaggio della luce, come in una sorta di apparizione, prendono forza vitale e trasformano quella che a prima vista risulta essere una macchia oscura in una conformazione lineare e cromatica che si contraddistingue per la sua forte carica di energia positiva.
Navid Nedaci
Giro notturno
olio su tela, 50x70 cm - 2018
Con una forte dose di ironia, il pittore riflette sull’importanza dell’elemento “luce” e sulla capacità di ognuno di mettere in risalto qualsiasi cosa, anche quella che potrebbe sembrare più banale e anonima. Nell’ambientazione totalmente oscura della tela, i fari di una macchina in corsa tagliano il buio per illuminare un maiale, che si trova sul ciglio della strada e che, in questo particolare contesto, diventa il punto focale (quindi importante) dell’intera narrazione pittorica.
Anna Dormio
Shooting Sky
fotografie istantanee sparate con pistola ad aria compressa “FAS” mod. AP. 604 200x200 cm - 2017-2020
Una serie di scatti istantanei del cielo, osservato e immortalato in diversi momenti e in diverse condizioni di luce, vengono dall’artista sparati con una pistola ad aria compressa e sistemati in serie su mensole per creare una consequenzialità visiva e luministica che presenta una “complementarietà tra elementi distruttivi e vitalistici, accecanti e riflettenti”, che emerge dalla contrapposizione tra la brutalità dello sparo e la forza preziosa della luce, catturata dalle istantanee.
Ricardo Aleodor Venturi
Illuminazione domestica / Domestic lighting
Olio su tela, plexiglass, mascherina per interruttore, nastro adesivo elettricista, 100x60 cm - 2019
Muovendosi tra pittura e scultura, e creando un sottile e silenzioso dialogo tra astrazione e figurazione, l’opera si compone di due elementi, un quadro-schermo e un quadro-interruttore, che dialogano nello spazio per dar vita a una rappresentazione domestica fortemente connotata dai colori; l’obbiettivo dell’artista è quello di porre un nuovo punto di vista in cui mostrare la contaminazione che avviene tra luce elettrica e luce naturale, adesso non più definibili all’interno del contesto pittorico.
Giulia Mozzini
Lazawardi, Alwardiu
Stampa fotografica, 43x53 cm - 2018
Le due fotografie, scattate a Marrakech e a Essaouira (Marocco), hanno per titolo due parole arabe che definiscono i colori “azzurro intenso” e “rosa” che, con il colore ocra, sono tipici dei paesaggi di quella regione del Nordafrica; il dittico fotografico descrive il delicato e armonico rapporto tra l’elemento luministico e quello cromatico che contraddistingue le località fotografate, che emergono con una forte carica pittorica, raccontando per immagini la propria suggestiva storia.
Francesco Paolo Cosola
Patron
Fotografia digitale, su carta fotografica, 20x20 cm - 2020
La fotografia, che mette a confronto i concetti di “eterno” e “fugace”, mescola studio delle immagini del passato e riflessione sul presente; la presenza di determinati colori (l’oro, il rosso) rimanda a una determinata iconografia, attualizzata per riaffermare la sacralità del corpo umano nelle sue ambivalenti peculiarità di potenza così come nell’estrema propria debolezza, elementi che visivamente vanno a dar forma a un’autentica “reliquia” contemporanea, collocata in uno spazio indefinito e caratterizzata da una forte carica spirituale.
Francesco Strabone
XIII
MDF patinato, 200x400x400 cm - 2020
Pensata come proiezione di una nuova dimensione spaziale, le tredici piramidi bianche e ascendenti, restituiscono un’ambientazione di fortemente geometrica che esalta il ruolo della luce; una “foresta di piramidi” da attraversare e vivere tra luci e ombre, che l’artista considera come la metafora dell’esistenza – nella vita di ogni essere umano – di numerose verità, che non sempre sono di facile interpretazione (o accettazione) e con cui ci si ritrova a fare i conti e ad affrontare ogni giorno.
Rose Ansari
Find yourself
Mixed media, 300x300x200 cm - 2020
L’installazione ambientale, basata su un uso particolare della luce e del colore, rifratti e moltiplicati attraverso una serie di oggetti e di frammenti specchianti, vuole essere una rappresentazione della storia e della cultura del paese dell’artista, l’Iran, rielaborata con un linguaggio contemporaneo, che dà vita a una serie di riflessioni sul quotidiano, innescate quasi automaticamente con il passaggio attraverso un’ambientazione ricca di cromie e luminescenze.
Natalija Dimitrijević
Casa
Linoleumgravura, carta, 12x12 cm - 2019
Partendo dall’idea di casa come luogo depositario della memoria personale e collettiva, attraverso la ricostruzione personale e interpretata del passato, l’ambientazione domestica disegnata dall’artista sintetizza la sua interpretazione della realtà quotidiana, vissuta alla ricerca di un equilibrio e di un’armonia che si possono ritrovare anche nelle linee e nelle forme “semplici” di una rappresentazione in bianco e nero, dove la luce definisce – nel chiaroscuro – spazi ed emozioni.
Gianluigi Ferrari
Senza titolo
Ottone, budello sintetico, 80x40x10 cm - 2020
Legato a suggestioni di natura sacra e introspettiva, l’opera scultorea ragiona sul concetto di “abbagliamento”, sulla condizione umana di non poter cogliere significati perché occultati da barriere fisiche o concettuali; su una base di ottone, un budello sintetico teso sulla superficie rilucente del metallo reca una frase dell’artista, scritta in braille “a rovescio” e quindi volutamente celata all’occhio dell’osservatore: “L’unico e vero dramma dell’uomo è di non poter vedere il sole per come mira alle stelle”.
Bianca Costanza De Luca
Ambiguità
Fotografia digitale, 4320x2880 px - 2018
Da un fondo scuro e, a prima vista, omogeneo, una linea ondulata di luce attraversa per intero la fotografia; questa raffigurazione, che inizialmente può essere interpretata come astrazione, diventa progressivamente sempre più intellegibile, svelando l’arcano di una rappresentazione domestica che l’artista lascia volutamente ambigua, quindi soggetta a interpretazioni parziali e personali: “La fotografia non deve necessariamente mostrare la verità, ma ciò che vede l’occhio umano.”