Lucia Marchesin
Orizzonte 02
Installazione di Land art, timelapse video, m. 84,9 - 2017
Il video, testimonianza di un intervento di Land Art realizzato nel paesaggio dell’alta montagna del Rosetta, è una ricerca di luoghi dove potersi perdere, liberando la mente e guardando ogni elemento nella sua relazione con gli altri; è un gioco di colori che dialoga con il movimento delle nuvole per creare incroci e intersezioni di linee e cromie: “La linea, una forma pura ed essenziale per proiettare il proprio sé effimero nello spazio creando una continuazione con la natura in cui lo sguardo vi si addentra”.
Teresa Luzii
Un pezzo di cielo
Olio e occhielli di alluminio su tela, cm.120x100x2 - 2020
La tela dipinta è stata “bucata” da occhielli in alluminio; essa non è più una superficie piatta, ma diventa un elemento di trasmissione e di passaggio nello spazio, in quanto questi occhielli aprono, fisicamente e simbolicamente, una porta, un varco che permette all’osservatore di vedere dietro la superficie della tela e, quindi, potenzialmente verso uno spazio infinito. In questa specifica opera il passaggio attraverso la fisicità del supporto si trasforma in rappresentazione (parziale) della volta celeste: “Ognuno di noi ha sempre bisogno di un ‘pezzo di cielo’ sotto il quale star bene”.
Kateryna Bortsova
Searching for the light (journey to the inner temple)
Oil on canvas, cm.95x75 - 2017
Il dipinto, che raffigura un interno di una chiesa tipica del paese di origine dell’artista, l’Ucraina, si basa su un attento equilibrio di colori, che danno forma alle architetture religiose che, fluide, si amalgamano per dare sostanza corposa ai pilastri, agli archi, agli affreschi, in un luogo dove si incrociano luci spirituali e luci materiali. La rappresentazione è, inoltre, metafora di una personale (ma anche collettiva) ricerca dell’ideale nozione di “luce”, che è ovviamente differente per ogni persona, ma che è ugualmente sentita come esigenza interiore pressante.
Francesca di Ciaula
Il dormiente
Fotografia digitale, stampa giclée su carta Hahnemuhle, Dibond con telaio in alluminio, cm.40x53 - 2019
Scena domestica che rappresenta il figlio dell’artista addormentato, lo scatto fotografico cattura un momento di sospensione temporale dove luce e colori assumono un ruolo di assoluti protagonisti, condizionando in maniera decisiva la percezione visiva e dando una chiave di lettura intimista alla raffigurazione: “La luce diffusa nella stanza, nella sua satura languidezza, accompagnava il sonno di Thom. La potevo toccare con mano, quasi avesse un peso, un volume. La stanza-rifugio, nella sua intimità, pareva rivelarmi i suoi sogni”.
Isabella Iozzi
300.000 km/s
Stampa digitale su dibond, cm.20x15 - 2019
La fotografia è stata scattata in una camera spoglia di una residenza abbandonata, dove la luce “bacia” le superfici anche delle stanze non vissute, definendo una traiettoria, un disegno luminoso, una scia che attraversa lo spazio “come tentativo imperterrito di esistenza”. La stanza diventa l’emblema di un ospite silenzioso, metafora di un corpo ignaro impregnato di luce. La parte centrale della fotografia è stata volutamente convertita dalla fotografa in bianco e nero; questo collage digitale rappresenta il punto di contatto tra l’oggetto e la potenza della luce.
Flavia Carolina D’Alessandro
Condoretta Galileo 1948 & landscapes postrcards
Acrilico, polistirene, cm.28x24,10x15 - 2018
L’opera è un omaggio alla macchina fotografica analogica Condoretta Gallileo 1948, per cui la luce è elemento fondamentale per produrre le immagini, importante per l’artista nel proprio percorso di ricerca; la rappresentazione dell’oggetto, dipinto su superficie estroflessa, è affiancata da quattro cartoline fotografiche (landscapes), sintesi di concetti come il “punto”, la “linea”, la “superficie”, lo “spazio interno”, rese con una tonalità di colore che attinge da una delle sfumature di passaggio ottenute durante il processo di sviluppo selettivo di viraggio fotografico detto “Toning”, in cui dal bianco e nero si ottiene il Ciano.